CACHEMIRE E SETA, DUE TESSUTI UNICI PER STORIA E SENSAZIONI
Seta, un privilegio per pochi ora raggiungibile
Vestirsi con la seta è stato per secoli privilegio destinato solo a imperatori, cortigiani e sacerdoti. Il colore dei vestiti era legato alla posizione di chi lo portava. La sericultura, cioè la produzione della seta, ha una storia talmente lunga che non è possibile stabilirne con esattezza l’origine.
Come molte altre storie pervenuteci dal passato la verità si è mischiata a miti e leggende. L’archeologia ci ha dato delle risposte, ma la realtà è che non sappiamo come e quando sia iniziata la produzione della seta. Quello che è ben noto è che le sue radici arrivano fino in Cina e che è vecchia di millenni.
La seta si ricava da un lepidottero conosciuto, appunto, come baco da seta (Bombyx mori) o, grazie alla sua dieta, bombice del gelso. Il baco da seta vive circa un mese prima di essere pronto a creare il bozzolo da cui si ricava il prezioso filo. Ogni bozzolo è composto da un unico filo di seta grezza lungo dai 300 ai 900 m. Questa lunghezza è da Guinness dei primati in natura.
Fatto interessante le falene del bombice del gelso non sono in grado né di nutrirsi né di volare. In natura avrebbero una vita molto breve, questo perché secoli di selezione genetica da parte dell’uomo hanno fatto perdere molte delle caratteristiche originali a questi insetti.
Cachemire, un lungo viaggio dal freddo per tenerci caldi
A differenza della seta, il cachemire non è nato come tessuto per nobili ma con il tempo ha fatto innamorare di sé principi, imperatori, mercanti e chiunque ami vestirsi con capi naturali e di qualità. La mano del cachemire è unica: calda, soffice, vellutata, avvolgente.
Uno dei fattori che rendono il cachemire un tessuto unico sono le condizioni estreme in cui le capre Hircus vivono per poter produrre il sottovello, detto anche duvet, il denso sottomanto di fibre finissime e straordinariamente soffici che si raccoglie per creare questa lana. La zona fra India, Pakistan e Cina da cui questa lana prende il nome (il Kashmir), è caratterizzata da estate torride e inverni rigidi con escursioni termiche notevoli anche fra giorno e notte.
Queste sono le condizioni naturali in cui le capre, per proteggersi dal clima, producono il duvet. Tutte le zone di produzione del cachemire , cioè Iran, Mongolia, Tibet e Afghanistan hanno in comune questo tipo di clima. È questo che rende il cachemire ideale per proteggersi naturalmente dal freddo in inverno che dal caldo in estate, mantenendo la pelle fresca e libera di respirare.
Il suo uso ha millenni di storia ma viene ancora raccolto tramite un processo di pettinatura manuale durante la stagione della muta. Da ogni animale adulto si ottengono solamente tra i 100 e i 200 grammi di pelo ogni anno. Si stima che il raccolto annuo totale sia di appena 5000 tonnellate. La finezza del pelo del cachemire è seconda solo a quella della Vigogna (si arriva a un diametro di circa 15 micron).
Per capire quanto fine possa essere un pelo di cachemire pensate che il capello umano misura 75 micron, è cioè sette volte più grosso, mentre per la lana di pecora di qualità Merinos, i peli sono circa ai 20 – 22 micron.
Da Sigma Luxury, capi in cachemire e seta unici
Purtroppo, così come è accaduto con molti prodotti di lusso, sia il cachemire che la seta sono stati oggetto di falsificazioni e vere e proprie truffe. Come si può riconoscere un capo fatto di qualità da uno fatto solo con una piccola percentuale di questi materiali? Agli esperti basterà toccare il capo, la loro mano è inconfondibile. Il modo migliore per essere sicuri di acquistare un prodotto di qualità è di ricorrere a rivenditori che nel corso del tempo hanno dimostrato la loro serietà e l’uso di materie prime di qualità.
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